01.01. IL MOBBING [DEMO]

Tutti i capitoli inclusi nell'abbonamento

Mobbing o mobbismo (dall'inglese [to] mob «assalire, molestare»; quindi «molestia, angheria») è un termine che in psicologia e nell'accezione comune indica una forma di abuso, ovvero un insieme di comportamenti aggressivi di natura fisica e/o verbale, esercitati da una persona o da un gruppo di persone nei confronti di uno o più soggetti (link).

Nel nostro ordinamento manca una vera e propria definizione legislativa del mobbing.

A venire in soccorso è la prassi giurisprudenziale che classifica il mobbing quale complesso di comportamenti sistematici e reiterati sui luoghi di lavoro (da parte di svariati soggetti ad esempio dei datori di lavoro- c.d. mobbing verticale - ovvero di sottordinati - mobbing orizzontale ascendente- o di colleghi equiordinati- mobbing orizzontale) che portano il soggetto mobbizzato ad una sorta di emarginazione sociale impattando altresì sulla sua stessa integrità psico-fisica.

Le tipologie categorizzate del mobbing sono essenzialmente due :

  • mobbing straining (unica azione che si protrae nel tempo avente come effetto l’isolamento del lavoratore da parte del superiore gerarchico)
  • e mobbing bossing (ovvero azioni reiterate aventi lo scopo di estromettere il lavoratore dalla unità produttiva di riferimento ancora una volta da parte dello stesso superiore gerarchico).

Gli elementi costitutivi ovvero integrativi del mobbing sono costituiti da:

  • elemento oggettivo (vale a dire tutti quei comportamenti reiterati e continui tali da impattare sulla salute psicofisica del soggetto),
  • elemento soggettivo (volontà cosciente di emarginare il soggetto mobbizzato) e nesso di causalità tra questi due elementi.

In tema di onere della prova del mobbing vige l'inversione procedimentale per cui la prova è a carico del lavoratore stesso che può invocare rispettivamente la tutela civile ( invocando l'art 2087 del codice civile a titolo di responsabilità contrattuale ovvero l’articolo 2043 del codice civile a titolo di responsabilità extracontrattuale) ovvero la tutela cautelare (ex art 700 c.p.c..in presenza dei requisiti prescritti dalla normativa richiamata).

[APPROFONDIMENTI]

Spesso si ricorre a degli “autotest” per verificare se si è potenzialmente in presenza di mobbing. Ecco alcune domande (link) da farsi ed a cui rispondersi:

Hai problemi sul lavoro?

Ti vengono negati improvvisamente benefit o strumenti di lavoro?

Al lavoro vieni provocato per indurti a reagire in modo incontrollato?

Hai notato cambiamenti del tuo stato di salute?

Non hai più interesse in quello che ti circonda, sei depresso?

Hai problemi di ansia, attacchi di panico?

Hai mal di testa? Soffri di dolori muscolari? Hai alterazioni del sonno? Soffri di insonnia?

Hai notato un cambiamento del tuo comportamento (bevi di più, mangi di più, sei più aggressivo, etc.)?

In presenza anche di una sola risposta positiva è bene consultare un esperto.

Altro esempio di batteria di domande (link):

Svolgo mansioni diverse da quelle per cui sono stato assunto?

I miei colleghi sono stati promossi, ma io no?

Colleghi/superiori/sottoposti si comportano come se io non ci fossi?

Colleghi/superiori/sottoposti mi si rivolgono sempre in modo sgarbato?

L’atmosfera in ufficio è diventata pesante e tesa?

Vengo regolarmente incolpato/a di qualsiasi errore o problema?

Colleghi/superiori/sottoposti sparlano di me e della mia vita privata?

Devo sempre risolvere da solo/a ogni problema perché nessuno è disposto ad aiutarmi?

Tengo per me idee e decisioni, tanto nessuno mi ascolta?

Colleghi/superiori/sottoposti mi escludono regolarmente da cene, feste e altre occasioni sociali anche al di fuori del lavoro?

Sento ostilità nei miei confronti?

Sono spesso apatico/a e privo/a di iniziativa?

Quello che faccio mi interessa meno?

Non so come va il lavoro perché non lo seguo più?

Durante l’orario di lavoro guardo sempre più spesso l’orologio?

Mi sento male al solo pensiero di andare al lavoro?

Durante l’orario di lavoro mi distraggo e penso ad altro?

La domenica sera sono di cattivo umore perché penso al mattino dopo?

Cerco delle scuse per assentarmi dal lavoro?

Sarei disposto/a a lasciare il mio lavoro se solo ne trovassi un altro qualsiasi?

Ho spesso notti d’insonnia o tendo a svegliarmi troppo presto?

Soffro di incubi ricorrenti?

Mi sento depresso/a?

Piango spesso?

Ho problemi di memoria e/o concentrazione?

Ho spesso vomito e/o nausea?

Sono più aggressivo/a?

Soffro di palpitazioni e tachicardia?

A volte mi manca il respiro?

Ho paura?

Mi sento svuotato/a e privo/a di energia?

Litigo spesso in famiglia per problemi lavorativi?

Ho smesso di parlare a casa dei miei problemi sul lavoro, perché non vogliono più saperne e/o dicono che è solo colpa mia?

Il mio partner minaccia di lasciarmi, o l’ha già fatto, a causa dei miei problemi sul posto di lavoro?

Il mobbing si può configurare come violenza psicologica, ma le azioni possono sfociare anche in vera e propria aggressione fisica, perpetrati da parte di uno o più individui nei confronti di un altro individuo, prolungato nel tempo e lesivo della dignità personale e professionale nonché della salute psicofisica dello stesso, e può essere messo in atto da un singolo soggetto o da un gruppo di individui verso una o più persone. … Nelle forze armate si manifesta sovente nel nonnismo, termine che si riferisce alla maggiore età dei militari che commettano tali atti su vittime più giovani, generalmente reclute. (link)

La Suprema Corte di Cassazione - Sezione Lavoro - con sentenza dell'11 settembre 2008, n. 22858 ha individuato gli elementi essenziali di carattere generale del mobbing in una condotta protratta nel tempo tesa a ledere il lavoratore a mezzo di una pluralità di azioni. Con altra sentenza 15 maggio 2015 n. 10037 la Cassazione ha inoltre individuato delle "linee guida"

  • vessazioni sul luogo di lavoro;
  • contrasti, le mortificazioni o quant'altro devono durare per un congruo periodo di tempo;
  • la reiterazioni e la molteplicità degli atti;
  • attacchi alla possibilità di comunicare, isolamento sistematico, cambiamenti delle mansioni lavorative, attacchi alla reputazione, violenze o minacce;
  • dislivello tra gli antagonisti, con l'inferiorità manifesta del ricorrente;
  • conseguenze sulla salute in modo da determinare esclusione dal mondo del lavoro, in modo da determinare sintomi psicosomatici, errori e abusi, aggravamento della salute, esclusione dal mondo del lavoro;
  • intento persecutorio ovvero premeditazione.

(link)