99.13. LO STRANO CASO DELLA REVISIONE DEL PATTO DI STABILITA’: RUOLO DELLA UE, BANCHE E TASSI DI INTERESSE, PNRR E LIBERA CONCORRENZA UNA GUIDA RAGIONATA[DEMO]

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Nell’immediato stiamo assistendo alla situazione per cui la Ue soprattutto con dichiarazioni autorevoli da parte delle massime cariche di stato francesi, germaniche e della Commissione europea parrebbe propendere verso una diminuzione dei tassi di interessi e a favorire cosi l’accesso al mercato e la tutela del risparmio dei piccoli-medi risparmiatori.

I target che la UE chiede agli stati membri di attuare si possono enucleare in tal modo:


  1. 1)la definizione di standard condivisi per i prodotti e l’istituzione di certificazioni. Es. brevetti che valgono per tutta Europa; (vedi anche il recente provvedimento del Ministro lollobrigida che bandisce la vendita e il commercio della carni sintetiche);
  2. 2)liberalizzazione ovvero campagna di privatizzazione: eliminazione delle industrie di stato, dei monopoli nazionali sulla produzione di determinate risorse allo scopo di smobilizzare liquidita e aumentare la domanda di moneta;
  3. 3) politiche industriali che garantiscano e promuovano standard di sicurezza dei lavoratori;
  4. 4)l tema della protezione dei consumatori. ( ruolo dell’Agcm eccetera)

Meritevole di tutela in questo senso é la politica di natura c.d. strutturale promossa dal governo in questi primi 12 mesi di mandato (anche se nei fatti si é tradotta in pochi o limitati investimenti in insediamenti produttivi).

Tuttavia al fine di comprenderne la reale portata é necessario reintrodurre il c.d. modello neoclassico del debito.

Tutte le volte in cui lo Stato avvia un progetto (rectius si investimento), a prescindere dal fatto che sia finanziato da imposte o da prestiti, vengono sottratte risorse al settore privato. (cd effetto spiazzamento )

Ma si badi bene con questo ditinguo:

Se le risorse prese a prestito sono utilizzate per finanziare la spesa corrente, si lascia alla generazione futura uno stock di capitale meno consistente;

Mentre se lo Stato realizza investimenti produttivi lo stock di capitale totale aumenta.

Tuttavia quando lo Stato aumenta la domanda di credito il tasso di interesse aumenta; e, giocoforza se cresce il tasso di interesse, gli investimenti privati diventano più cari e vengono effettuati in misura più limitata.

Questo é proprio lo scenario che si é verificato negli ultimi mesi

Ecco qui di seguito una cassetta degli attrezzi per attenuare gli effetti dell’andamento del debito Publico in Italia.

Contesto fattuale :scenario di proiezione di medio/lungo periodo a politiche a saldi di invarianza finanziaria pubblica che confida nella capacità di ciascuno Stato di generare avanzi primari strutturali.

Via di fuga :monetizzazione del deficit pubblico attraverso l’emissione di obbligazioni a lunga maturità e ben scaglionate nelle scadenze dietro rimborso graduale nel tempo e che comunque garantisca il conseguimento di avanzi primari.

Strettamente connessa a questo tema é la revisione e l’attuazione del pnrr per la quale entro fine anno si é in attesa della emissione della quarta rata; attuazione caratterizzata da una rimodulazione degli obiettivi (appostando nuove risorse in settori ancora poco sfruttati.) anziché da un taglio lineare di spesa.

In questo senso le opportunità e le occasioni che si potrebbero sfruttare attraverso il pnrr nel cluster investimenti non sono solo produttivi (ad es tutela del dissesto ambientale a livello idrogeologico nell’ottica del Green Deal )ma anche a livello tecnologico( con il rinnovato concetto di Intelligenza Artificiale) e ,in ultima analisi ,di vero e proprio Welfare State ( temi con focus su Sanità istruzione eccetera).

Che dire poi della libera concorrenza tra mercati ?

Credo che la medesima sia uno dei fattori determinanti per promuovere non solo il settore dell’ ‘export ma altresì possa contribuire a rafforzare il medesimo patto di stabilità ridando equilibrio e nuova vitalità alla bilancia commerciale dei pagamenti e ai connessi agli investimenti (avendo come interlocutori privilegiati i paesi emergenti e/o in via di sviluppo.)

In questo contesto giocoforza imprescindibile é quindi una ratifica del Mes ma con qualche correttivo ad esempio il debito pubblico potrebbe essere controbilanciato dal potenziamento del cluster del pnrr “investimenti” di natura non solo produttiva ma anche culturale di vera e propria integrazione anche e soprattutto nei paesi come l’Africa la turchia attraverso accordi concertativi e di partnership strategici a livello bilaterale fonte di diritti e doveri per le parti..

Vedi la ratifica del piano mattei ,i recenti accordi tra italia e libano per rafforzare i confini esterni( ..anche se, si badi bene,da alcuni dichiarati non vere e proprie partnership concertative ma solo strumenti volti a scambiarsi favori tra L’italia e il paese di turno…).